17 Apr
17Apr

Un’intelligenza artificiale sempre più centrale nella visione di Musk

Nel giro di pochi mesi, Grok, il chatbot AI sviluppato da xAI (la startup fondata da Elon Musk), è passato da semplice esperimento a protagonista della piattaforma X, l’ex Twitter. Integrato nei flussi di conversazione e accessibile direttamente dall’app, Grok sta ridefinendo il concetto stesso di interazione social: non più solo tra utenti, ma anche tra umani e intelligenze artificiali.Il chatbot è stato progettato per essere più “spigoloso” e diretto rispetto ai suoi concorrenti. Non a caso, viene definito da Musk come un’AI con senso dell’umorismo, capace di sfidare il politicamente corretto, pur mantenendo capacità di risposta avanzate su dati aggiornati in tempo reale.


Funzionalità potenziate: Grok Studio e ambiente di lavoro integrato

L’evoluzione più interessante è rappresentata da Grok Studio, una nuova area interattiva che consente agli utenti di scrivere codice, creare app, documenti e report, direttamente all’interno dell’ecosistema X. Con un’interfaccia a pannelli e risposta live dell’AI, la funzione punta a trasformare X in una vera piattaforma di produttività e sviluppo.L’utente può scrivere un prompt in linguaggio naturale e Grok avvia una sessione interattiva in cui suggerisce, corregge e costruisce in tempo reale. Sono già supportati HTML, Python, JavaScript, C++ e molti altri linguaggi, con anteprima del risultato visibile all’istante.Questa mossa posiziona Grok come alternativa autonoma ai chatbot più noti, spingendo X non solo verso l’informazione in tempo reale, ma anche verso la creazione AI collaborativa.


I rischi dell’AI "senza filtro"

Ma Grok non è solo innovazione. Il modello ha sollevato diverse preoccupazioni etiche e tecniche. Il tono provocatorio e meno moderato lo rende vulnerabile a comportamenti imprevedibili, con risposte potenzialmente offensive o inadeguate. Il rischio di disinformazione, manipolazione e bias è ancora presente, soprattutto in un ambiente polarizzato come quello di X.Inoltre, la mancanza di trasparenza su dataset e processi di moderazione solleva dubbi sulla qualità dell’informazione prodotta da Grok. È un’AI potente, ma per certi versi ancora non controllata, il che la rende affascinante e inquietante allo stesso tempo.


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